Il nido è aperto dall' 1 settembre al 31 luglio
dal lunedì al venerdì dalle 8.15 alle 18.00
ospita 17 bambini suddivisi in tre gruppi
accuditi da tre educatori
L'età dei bimbi è compresa tra i
3 e i 36 mesi.
La cucina è interna
Il nido è aperto dal 2000
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La nostra metodologia è fondata sullo studio psicologico del bambino, sul rispetto della sua individualità e dei suoi ritmi di sviluppo.
Noi condividiamo la tesi che i bambini nascono con un patrimonio genetico proprio e con distinte predisposizioni e personalità; tuttavia crediamo che quello che succede loro dopo la nascita sia ben più significativo per determinare che tipo di persone diventeranno. Questa convinzione comporta una notevole responsabilità per coloro che li accudiscono negli anni più importanti della loro formazione.
La chiave di un buon accudimento è il rispetto per il bambino come persona, che si esprime tramite precise attività quotidiane. I bambini piccoli seguiti fuori casa hanno il diritto di godere delle migliori condizioni possibili, di esplorare e sperimentare materiali adatti alla loro età, di vivere una relazione affettuosa con una persona che si occupa di loro in particolare, imparando a capirne lo specifico linguaggio.
Il gioco stimola la conoscenza e l'interesse verso il mondo esterno, sviluppa l'espressione, la creatività, educa all'autocontrollo, all'iniziativa e alla comprensione delle prime regole di convivenza sociale.
Migliore sarà la qualità delle opportunità di gioco loro offerte, più piacevole sarà l'esperienza vissuta sia per i bambini che per gli adulti.
Sulla base di queste premesse, l'attività ludica viene considerata come una delle componenti privilegiate della progettazione pedagogica.
La giornata è organizzata in modo da alternare momenti di gioco libero con momenti di attività strutturate.
L’educatore si pone in un ascolto empatico dei bisogni del bambino;
diventa regista partecipe nel gioco e nei momenti di cura del bambino.
Gli interventi vengono ridotti al minimo: guida, gestione, mediazone dei conflitti, rispetto delle
regole e agevolazione continua del dialogo e dell’ascolto, senza dimenticare che è importante per
il bambino imparare anche a cavarsela autonomamente.
Questo perché stare con il bambino non significa insegnare ma ESSERCI, essere con lui
attraverso uno sguardo attento e di conferma continua.
Milano, settembre 2000
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